
Terzo Tempo vince il primo premio di 5.000 euro messo in palio dalla start up 3Bee
Annunciato il vincitore della prima Call for Impactability, la sfida per tutti gli innovatori, dai 18 anni in su, che hanno voluto presentare la loro idea ad alto impatto ambientale e sociale per migliorare la qualità della vita delle persone. La call è stata lanciata dalla start up innovativa 3Bee – che sviluppa sistemi di monitoraggio per la salvaguardia e la protezione delle api – in partnership con Le Village by Crédit Agricole di Milano, ecosistema che sostiene e accelera l’innovazione delle giovani aziende, di cui 3Bee fa parte. In palio tre premi in denaro per un totale di 6500 euro.
La finale si è tenuta il 25 giugno presso Le Village by CA di Milano. L’evento è stato presentato da Giulia Valentina, tra le content creator della Newco Management più apprezzate d’Italia che collabora da tempo con la startup, e Marco Croci, firmware e hardware developer di 3Bee.
Il primo premio di 5.000 euro è stato assegnato al progetto Terzo Tempo, presentato da Julia Montevecchi: con l’obiettivo di combattere e ridurre l’isolamento, la solitudine e l’esclusione sociale, i ragazzi di Terzo Tempo accompagnano le persone anziane nella scoperta delle tecnologie digitali e forniscono loro strumenti e competenze tecnologiche tramite un coinvolgente e ludico programma di apprendimento.
Sul secondo gradino del podio, con un premio da 1.000 euro, CAP_ABLE, presentato da Rachele Didero. L’idea del progetto è quella sensibilizzare i cittadini sul diritto alla privacy, creando una collezione di capi che proteggano l’identità di chi li indossa e che allo stesso tempo siano realizzati con un ciclo produttivo il più trasparente possibile con dei materiali sostenibili. I tessuti, capaci di alterare gli algoritmi più avanzati per il riconoscimento facciale, dimostrano un’efficacia molto alta e una capacità di nascondere i dati biometrici all’avanguardia.
Al terzo posto, vince il premio da 500 euro Ittinsect, presentato da Claudio Boccassini, che ha l’obiettivo di proteggere gli oceani riducendo la sovrappesca. Il progetto punta a rendere l’acquacoltura più sostenibile grazie alla produzione di un mangime specializzato a base di sottoprodotti della filiera agro-industriale, quali lieviti esausti, proteine monocellulari e farine di insetto.
La giuria, composta da rappresentanti di importanti realtà italiane che hanno fatto dell’innovazione il loro punto di forza, ha giudicato tutti i progetti tenendo conto di sette criteri: qualità del materiale presentato, rispondenza alla tematica, applicabilità della proposta, livello di innovazione introdotto, livello di impatto, fattibilità e scalabilità dell’idea.
QUI IL VIDEO DELLA FINALE!
La semifinale
Tra gli oltre 200 progetti ricevuti, dieci sono stati selezionati per la semifinale che si è svolta online il 21 maggio 2021. Trovate il video qui sotto! I team scelti hanno presentato in 3 minuti la loro idea davanti a una giuria di giornalisti che ha decretato il vincitore del Premio Stampa, attribuito al progetto più brillante e di grande comunicabilità. Tra i giurati anche la nostra Chiara Albicocco.
Il riconoscimento Stampa è andato a MUSA, il progetto di quattro studenti – dislocati tra Milano e Cambridge – con specializzazioni in ingegneria, chimica, management e design. MUSA ha progettato un assorbente in fibra di banana – ottenuta dagli scarti delle coltivazioni e facilmente degradabile in natura – che verrà prodotto e distribuito dalle comunità rurali nell’Africa subsahariana al fine di garantire autonomia alle comunità. L’obiettivo è fornire una soluzione sostenibile al problema dell’accesso delle donne a questi prodotti e del loro smaltimento ma anche quello di combattere la stigmatizzazione del ciclo mestruale e di educare a corrette pratiche di igiene mestruale attraverso percorsi educativi in partnership con gli enti locali e le scuole. Lo trovate al minuto 50’15”.
Decretati in questa sede anche i tre finalisti che si sono sfidati a colpi di sostenibilità il 25 giugno durante la finale, per aggiudicarsi il gradino più alto del podio.
I finalisti
- CAP_ABLE, ref. Rachele Didero (lo trovate al minuto 16’34” del video)
- Ittinsect – zero ocean impact aquafeed, ref. Alessandro Romano (lo trovate al minuto 31’40” del video)
- TERZO TEMPO, ref. Julia Montevecchi (lo trovate a 1h 15’26” del video)
Semifinalisti in gara
- 4Walks, ref. Irene Ferrigno
- CAP_ABLE, ref. Rachele Didero
- Chip In Giorgio, ref. Roccon
- Ittinsect – zero ocean impact aquafeed, ref. Alessandro Romano
- La Rosa D’Eventi, ref. Glauco Guala
- MUSA, ref. Rebecca Cenzato
- Paradigma #Pcool, ref. Angelo Rizzella
- Taiao, ref. Maria Beatrice Pavanello
- TERZO TEMPO, ref. Julia Montevecchi
- YoungJobber, ref. Andrea Bertoluzza
Giuria Stampa per assegnazione Riconoscimento Stampa
- Cristina Ceresa, Direttore edizioni GreenPlanner e giornalista Sole24Ore
- Antonio Rancati, Presidente Comitato di Redazione AMBIENTE
- Chiara Albicocco, Giornalista scientifica e conduttrice tv
- Antonio Iannone, Agri-food tech consultant e blogger di TheFoodCons
- Federica Maccotta, giornalista, scrive di lifestyle, food e sostenibilità per Wired e per ViviMilano e Cook del Corriere della Sera
- Cristina Gabetti, Journalist, TV reporter, Speaker, Moderator
- Erica Premoli, Communication Specialist
- Anna Luciani, Autrice TV, reporter di viaggio e urbanista
- Antonello Savoca, Giornalista e autore Rai
- Myriam Defilippi, Giornalista di Donna Moderna
Il termine Impactability, nato dall’unione delle parole inglesi impact e sustainability, è stato coniato dal team di 3Bee per indicare tutte le attività in grado di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
I progetti
I progetti selezionati rientrano in una delle seguenti macrocategorie:
- impatto tramite collaborazione con imprese e territorio
- impatto tramite azioni quotidiane del singolo
- impatto tramite azioni collettive della comunità
É stato possibile partecipare singolarmente o in gruppo.
Le caratteristiche del contest
Inclusione
La Call for Impactability è aperta a tutti (l’unico vincolo è avere più di 18 anni), l’importante è che i progetti elaborati, singolarmente o in gruppo, abbiano la capacità di generare un impatto positivo e concretamente trasformativo sulla società in cui viviamo.
Semplicità
Una delle caratteristiche principali della Call for Impactability è la volontà di rendere facile a chiunque presentare il proprio progetto. Per candidarsi basta rispondere a 10 brevi domande e allegare un video di massimo 1 minuto.
Non è necessario avere un prototipo
La Call for Impactability è stata pensata nell’ottica di poter dare la possibilità a chiunque di presentare il proprio progetto. È un trampolino di lancio per idee cariche di innovazione e non richiede la presentazione di un prototipo concreto che potrebbe scoraggiare i progetti con grande potenzialità, ma ancora in stato embrionale.
Non sono richiesti ruoli nel team di progetto
Nella Call for Impactability importa solo quello che si vuole realizzare: l’idea può essere presentata da un singolo o da gruppi di non più di 6 componenti (eccezion fatta per le startup già costituite). Non è necessario fornire un’indicazione specifica dei componenti del team con i rispettivi ruoli. Spesso, questo genere di organizzazione rigida può diventare un ostacolo alla presentazione del progetto.
Le date fondamentali:
- 7 maggio 2021: pubblicazione della prima classifica e dei dieci semifinalisti
- 21 maggio 2021: semifinale online
- 28 maggio 2021: annuncio dei finalisti e, se diversi, il vincitore del Premio della Stampa
- 25 giugno 2021: finale presso Le Village
QUI maggiori informazioni!