L’Università di Milano Bicocca presenta il suo primo bilancio di genere. Ma non è la sola
Il giorno 11 febbraio 2019 sarà la Giornata internazionale dedicata alle donne e alle ragazze nella scienza, istituita dalle Nazioni Unite a partire dai dati disponibili. Le donne e le ragazze sono ancora minoritarie nel mondo delle scienze e delle tecnologie e – sostiene anche l’ONU – le donne scelgono meno degli uomini percorsi educativi e di carriera nelle STEM: quando entrano nel mondo delle scienze e delle tecnologie, ricoprono posizioni meno prestigiose e meno remunerate dei colleghi uomini, nonostante risultati accademici in media migliori.
Ma quali sono le iniziative che possono favorire l’accesso delle donne alle carriere e alle professioni scientifiche? Il problema, come si dice in gergo, è complesso e multifattoriale, ma sicuramente l’ambiente universitario può incidere sulle scelte delle donne, a livello simbolico, culturale, concreto. Per questo chi è interessato a sostenere la presenza delle donne nel mondo delle scienze e delle tecnologie non può non guardare con favore al “Bilancio di genere” negli atenei.
Già nel 2014 la Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane per il Bilancio di genere delle Università (organo del CRUI) dà avvio ad un progetto per la redazione di Linee guida per il Bilancio di genere delle Università, costituendo successivamente un gruppo di lavoro. Nel 2017 le Linee Guida sono state presentate e nel 2018 sono state pubblicate. Già all’inizio del 2017 la CRUI assume l’impegno della diffusione del BdG nelle università italiane.
A questo percorso istituzionale hanno collaborato anche Atenei che hanno intrapreso politiche di genere, arrivando poi alla stesura di un Bilancio di Genere. Ferrara dal 2011 ha deciso di intraprendere un percorso di rendicontazione annuale di tutte le politiche di parità e nel 2016 ha adottato un linguaggio rispettoso dell’identità di genere. Bologna ha redatto il Bilancio già a partire dal 2015. Ci stanno lavorando anche in molte altre università, come Bergamo, Università Mediterranea, Napoli Federico II, Trento.
Il fatto più importante è che la redazione di un Bilancio di genere all’interno dell’Università implica non solo la raccolta dei dati, ma anche la definizione di politiche per le pari opportunità e valorizzazione delle diversità e del benessere organizzativo nonché la promozione e disseminazione di buone prassi sul territorio.
L’Università degli Studi di Milano Bicocca ha presentato il suo primo bilancio di genere: una prima lettura dei dati mostra una presenza significativa delle donne nei ruoli più bassi della carriera universitaria, e una minore presenza nelle fasce alte. E lo stesso si nota nelle carriere amministrative. Però la presenza delle donne nelle posizioni apicali è superiore alla media delle altre università italiane. Inoltre il Rettore è una donna, il Direttore Generale anche, e nel Consiglio di Amministrazione e nel Senato Accademico c’è la parità tra donne e uomini.
Merito del Bilancio di Genere? Come si è detto in precedenza, il Bilancio rende evidente una situazione dopo che è stato attivato un processo di rilevazione dei dati e di monitoraggio, con tutta la cura metodologica che ci si attende da un ente di ricerca. E’ indubbio però che il BdG si sia concretizzato in una situazione favorevole alle politiche di genere, con una attenzione molto alta al tema.
In Bicocca sono attivi diversi soggetti per la tutela di identità e differenze di genere:
- Comitato Unico di Garanzia, istituito nel 2014.
- Consigliera di fiducia.
- Centro di ricerca interuniversitario istituito nel 2013 con altri cinque atenei milanesi: Università degli Studi, Politecnico, Università Bocconi, IULM, Vita e Salute San Raffaele.
- ABCD Centro interdipartimentale per gli Studi di Genere, attivo dal 2001.
- EDV Italy Project sulla violenza domestica e su tutte le forme di violenza contro le donne.
- Network di ricerca Genere e Religione.
Nel corso degli anni le azioni intraprese dall’università, coinvolgendo tutti i soggetti attivi, sono state molteplici, e di natura diversa.
Possiamo citare il Piano di azioni positive 2015 -2018, con una attività formativa molto intensa rivolta sia all’interno che all’esterno dell’università, tutela antidiscriminatoria e attività di ricerca.
E poi le attività di Welfare aziendale, attraverso la creazione di Nidi e scuole dell’infanzia, l’Educazione alle differenze di genere con Progetto Be.St. (Beyond Stereotypes), l’iniziativa sul tema Genere e generazioni – “Gesti delle donne: modi di essere al femminile attraverso le generazioni” che prevedeva un concorso fotografico, una mostra e un e-book e le iniziative sulla Violenza contro le donne.
Le linee guida per il futuro prevedono ancora azioni di Formazione e ricerca, interventi per il Benessere lavorativo e welfare, attività di informazione e comunicazione, e progetti internazionali.
La Bicocca è dunque emblematica di un “circolo virtuoso” che sarebbe di grande interesse attivare in tutte le università: aumentare l’attenzione al tema della parità/differenza di genere, leggere la realtà attraverso i dati e le ricerche, identificare e realizzare azioni e iniziative che possano modificare positivamente la situazione, fotografare di nuovo la realtà per misurare il cambiamento.
Il video è stato pubblicato sul Canale You Tube dell’Università di Milano Bicocca
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I Bilanci di genere nel sistema universitario
Il Bilancio di Genere all’ Università degli Studi di Milano Bicocca