>>>> La #puntata 10 di Café Triwù! <<<<
Café Triwù: la decima puntata
I più tradizionali mattoncini di Lego erano in crisi, schiacciati dalla concorrenza asiatica e da una serie di progetti sbagliati. Grazie alle nuove piattaforme che spingono i giocatori a collaborare e a inventarsi sempre nuove composizioni, la Lego è rinata e macina utili. Ecco come hanno fatto.
Maker e artigiani si possono incontrare sulla strada dell’Industria 4.0, un vivace mix di know how e competenze che potrebbe far sbocciare le PMI italiane. Qualcosa si muove. Vedremo se basterà. Certo è che nuovi modelli produttivi esigono nuovi modelli organizzativi e di rappresentanza anche per un mondo in continua ebollizione come quello dei Maker, apparentemente decostruiti, ma riuniti in forti reti internazionali. Sono questi alcuni dei temi dibattuti nella tavola rotonda alla Torino mini Maker Faire 2017.
Una carrozzina per i disabili che vogliono fare sport. È il sogno realizzato da Fabrizio Alessio che l’ha progettata open source in modo da poter essere riprodotta liberamente, modificata e migliorata da chi avesse voglia di farlo.
Design e materiali sono stati adattati da diversi fab lab di tutto il mondo e può costare solamente 200 euro.
L’ultimo progetto è stato pensato con e per il comitato paralimpico di badminton.
Quattro braccia per aumentare la velocità e la precisione di azione dei robot. È l’ultimo nato in casa Omron, presentato nel corso dell’ultima edizione di Sps Parma. Ovviamente offre performance molto puntuali e particolarmente rapide.
I motori elettrici per trasformare il loro consueto movimento rotatorio in lineare devono essere appesantiti da componenti meccaniche che ne peggiorano le prestazioni. La LinMot è riuscita a realizzare motori nativamente lineari.
Café Triwù: la nona puntata
Alla Torino mini Make Faire 2017 abbiamo incontrato Mauro Pompetti che, con gli studenti dell’Itis Pacinotti di Foggia, ha progettato un banco di prova con cui testare droni. L’obiettivo: certificare le prestazioni e creare una serie di algoritmi per la manutenzione preventiva.
Piccolo era bello, oggi non più, soprattutto, non nell’adozione dell’Industria 4.0 che richiede investimenti importanti in macchinari, infrastrutture e capitale umano. Tecnologie poi, solo in teoria facilmente scalabili. Problemi sistemici che abbiamo affrontato con Luca Iuliano del Politecnico di Torino.
Il problema degli investimenti in ricerca e sviluppo troppo scarsi, soprattutto quelli privati, è stato trattato anche nel Forum annuale della The European House Ambrosetti. Un fattore cruciale che rischia di compromettere la crescita del sistema Paese nei prossimi anni e di aumentare il gap con quelle paesi e quelle imprese che continuano a investire. Valerio De Molli, AD di The European House Ambrosetti, sottolinea la necessità di invertire la rotta, una via di uscita potrebbe essere l’Open Innovation.
Un esempio concreto è Miroglio Fashion che ha impostato un progetto di crescita impegnandosi nella multicanalità e cercando di moltiplicare i “punti di contatto” con i clienti. L’obiettivo da raggiungere: migliorare l’esperienza di acquisto online e negli store fisici in modo da aumentare la soddisfazione dei clienti e le performance aziendali.
Café Triwù: l’ottava puntata
Coprogettare vuol dire riuscire a coinvolgere diverse professionalità e competenze, nonché gli utilizzatori finali, nella progettazione di un oggetto o un prodotto.
Il progetto Crew lo sta facendo per realizzare soluzioni tecnologiche innovative nel campo dell’abilitazione, della riabilitazione motoria e cognitiva e dell’inclusione sociale di persone con disabilità permanente, temporanea o legata all’avanzare dell’età.
Questo è il tema della nostra tavola rotonda.
Il maggior coinvolgimento è anche una delle chiavi del successo dell’industria 4.0 che chiede ai lavoratori più partecipazione. Meno lavori meccanici, più lavori complessi. A sua volta la fabbrica, per essere efficiente, deve capire ed essere capita dalla società, che ha il dovere di accompagnare e sostenere la Grande Trasformazione tecnologica che stiamo vivendo.
Industria 4.0 che si pone, inoltre, come punto di incontro di diverse tecnologie. Ne sono un esempio i prototipi realizzati da IoTty, la start up nata all’interno dell’incubatore di Dalmine. Un suo interessante progetto unisce connettività e manutenzione predittiva con i temi di sicurezza e realtà aumentata. In questo caso stiamo parlando di ascensori.
Per concludere, con Duncan Clark andiamo alla scoperta di Jack Ma e della sua Alibaba cercando di tracciarne le linee di sviluppo. Sono previsti scontri con le grandi multinazionali mondiali per i nuovi mercati del Far East e del Sud America, ma soprattutto con la pervasività delle autorità centrali cinesi. I boost tecnologici da tenere sotto osservazione: realtà virtuale, intelligenza artificiale e forse blockchain.
LE PUNTATE PRECEDENTI
#PUNTATA07 – 19/05/17
- Faber: problemi e soluzioni per la cucina del futuro
- Le criticità della stampa 3D, dai materiali alle effettive potenzialità
- L’INRIM va a caccia della misura del DNA
- Parma 23 – 25 maggio: è tempo di automazione
#PUNTATA06 – 4/05/17
- Tempi e metodi: il lavoro nella società connessa. Intervista a Barbara Bottalico
- L’innovazione di servizio e prodotto per la salute dei cittadini. Il rapporto tra nuove tecnologie e sistema sanitario
- Ecosistema per IoT? No grazie. La versione di UniquID per l’industria 4.0
#PUNTATA05 – 20/04/17
- Come crolla la piramide. L’impatto delle nuove tecnologie sulla governance
- Artigiani e makers l’alleanza per il nuovo Rinascimento italiano
- Trash2Cash il progetto europeo che trasforma i rifiuti in nuove materie prime
- Brightwood: legno lucente e lo è davvero
- Invictus, l’Officina del Movimento
#PUNTATA04 – 06/04/17
- La matematica deve entrare nelle aziende
- Storie di brevetti: il topolino che generò il touch screen
- Blockchainlab: fare ricerca nell’era dei bitcoin
- Come saremo: l’innovazione e il darwinismo
- Yoroi: l’armatura nell’era della rete
#PUNTATA03 – 23/03/17
- Collaborare conviene: i gruppi di acquisto di Altroconsumo
- Start up e PMI: come accedere a credito e finanziamenti per R&D
- Blockchain: la versione del MIT di Boston
- A caccia di eccellenze italiane: Veranu, please calpesta qui!
- Tra crescita e decrescita, il futuro dell’economia è Circolare
- Medicina e diritto, tra app e nuovi device, arriva la Mobile Health
- Nuove applicazioni delle stampanti 3D nell’edilizia
- Reduction of Noise Award: un po’ di silenzio, grazie…
#PUNTATA02 – 9/03/17
- Secondary ticketing, da una start up napoletana un software per disinnescarlo
- Il bello delle interfacce, il brutto dei click involontari
- Bitcoin: oro, moneta o bufala digitale?
- Finanziare idee o start up con l’Equity crowdfunding: nasce Mamacrowd
- Brompton e le bici pieghevoli: stranezze della brevettazione
- Reduction of Noise Award: un po’ di silenzio, grazie…
#PUNTATA01 – 23/02/17
- Jasmina e la casa domotica autocostruita
- Meccatronica: un dialogo complesso. Non guardarmi non ti sento
- Big Data, ma non troppo: istruzioni per l’uso
- Alibaba: apriti sesamo! È l’Italia il nuovo tesoro
- Storie di brevetti: il cubo più venduto del mondo
- Terremoto: una nuova tecnica per mettere in sicurezza gli edifici
Cafè Triwù è realizzato in collaborazione con Co+Fabb.
Co+Fabb è un progetto di Alchema: uno spazio a Sesto San Giovanni che ospita aziende innovative in crescita, liberi professionisti, creativi, start up. Oltre 4000 metri quadrati dedicati alla produzione e alla collaborazione. Una comunità produttiva dove le imprese possono trovare servizi, competenze, opportunità, progetti, nuovi strumenti per la manifattura 2.0.
Il set di Cafè Triwù è allestito negli spazi del “Beer Strot” CLASSE 1920 di Co+Fabb.
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