Il dilemma delle interfacce: gli schermi dei nostri device sono sempre più affollati da app e link. C’è spazio per una progettazione basata sulla grande tradizione italiana nel design?
Se il design è finalmente riuscito a conquistarsi una sua dignità nella progettazione e nell’organizzazione di oggetti e spazi, appare ancora più decisivo il suo ruolo nella progettazione di device e servizi legati al digitale. Gli studi in merito tendono a coinvolgere gli utenti studiandoli attraverso focus group e interviste personali ad hoc, fino ad arrivare a vere e proprie ricerche etnografiche che puntano a capire come e perché gli utenti mettono le dita in un certo modo sugli schermi e quali problemi pensano di poter risolvere con l’uso del digitale. Inoltre la migliore soluzione tecnologica o quella più smart, adatta ad un pubblico di geek, non è sempre la migliore, perché lontana dalla sensibilità e dalle competenze delle persone che alla tecnologia si sono avvicinati “tardivamente”. La questione non riguarda soltanto i dispositivi, ma anche le soluzioni adottate per gestire molti servizi amministrativi, pubblici e non, tipo app, siti e quant’altro. Proprio per questo il governo inglese da quasi due anni sta pubblicando delle linee guida per migliorare l’esperienza degli utenti dei servizi digitali.
Intervista di Federico Pedrocchi a Gianluca Brugnoli direttore creativo di Frog