Uno sguardo ai vincitori. Disoccupazione giovanile e categorie disagiate al centro delle idee vincitrici

La ricerca di idee innovative si sposta sempre di più su destinazioni sociali: quale che sia la natura dell’intervento tecnologico proposto, il suo scopo è sempre più spesso quello di risolvere un problema sociale. Dall’integrazione alla disoccupazione, dalle discriminazioni legate al genere o all’età agli ostacoli alla partecipazione democratica o all’inclusione sociale: le emergenze divengono sempre più chiare. Qui intervengono i molti bandi sulla Social Innovation che i governi e l’Unione Europea stessa stanno promuovendo.

L’European Social Innovation Competition si è conclusa da poco. Portando a individuare una rosa di sette idee finaliste e tre vincitori definitivi.

  • Community Catalyst
    L’idea è già una realtà: una rete di coordinatori sparsa per il Regno Unito cerca di aiutare le persone a utilizzare i propri talenti, per avviare microimprese di tipo socio-sanitario e a farle diventare il proprio lavoro. I beneficiari degli interventi di aiuto, insomma, divengono a propria volta i promotori di percorsi di aiuto, verso altre persone bisognose.
  • Economy App
    L’idea è semplice: l’economia è incontro di domanda e offerta, e quello che occorre fare in una situazione di crisi è creare nuovi spazi di circolazione del valore e di incontro tra domanda e offerta. Quello che la App proposta chiede di fare agli utenti, in concreto, è di specificare una serie di prodotti e servizi che si mettono a disposizione (in base alle proprie capacità e a ciò che si possiede, ma si è disposti a cedere in cambio d’altro) e di indicare ciò di cui si ha bisogno. Quello che la App fa, poi, è creare uno spazio di incontro: una forma di baratto 2.0. L’idea è semplice, ma nasconde una complessa definizione del profilo utenti. (Del team fa parte lo spazio coworking unMonastery, di Matera)
  • Mitwin.net
    Si tratta di un network professionale intergenerazionale, mirato a ridurre la disoccupazione giovanile, permettendo la condivisione del posto di lavoro tra lavoratori anziani e giovani, nella direzione del progressivo pensionamento dei primi e del progressivo inserimento dei secondi.
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