EXPO 2015: Digital Smart City

L’esperienza di EXPO 2015 come modello di Smart City digitale

Expo Milano 2015 è un evento di portata mondiale, caratterizzato dalla sua natura corale e dal coinvolgimento di tutte le diverse realtà che ne fanno parte. Come stabilito dalle regole del BIE (Bureau International des Expositions), i partecipanti alla Esposizione Universale si distinguono in Ufficiali e Non Ufficiali: i Partecipanti Ufficiali sono i 145 Paesi e le 3 Organizzazioni Internazionali che hanno accettato l’invito del Governo italiano;  i Partecipanti Non Ufficiali sono una pluralità di soggetti, istituzionali, pubblici, privati, del terzo settore, che sono stati autorizzati a partecipare direttamente dall’organizzatore dell’Esposizione.
Lo spazio espositivo di Expo si sviluppa su un’area di circa 1,1 milioni di mq., all’interno della quale sono localizzati oltre 80 padiglioni, di cui 54 Self-Built dei Paesi partecipanti e 5 Padiglioni Corporate, riservati a soggetti privati. Padiglione Italia è un quartiere che si sviluppa lungo una strada di 325 metri intorno alla quale vengono presentate le eccellenze italiane. Palazzo Italia è una struttura di 5 piani, simbolo del made in Italy, con l’Albero della Vita, ideato da Marco Balich, come sua icona.
Al 15 ottobre 2015 sono stati emessi dalla piattaforma ticketing 20 milioni di biglietti con sigillo fiscale, e oltre 19 milioni sono stati i visitatori; l’afflusso giornaliero è arrivato a superare le 270.000 persone.  Giornalmente entrano circa 10.000 persone con accredito, per lavorare nelle diverse strutture espositive e di servizio.
La gestione di Expo è attenta alla sostenibilità delle proprie attività: solo per citare un esempio, nel sito vengono contabilizzate le emissioni di gas serra e attuate misure di riduzione e compensazione.

Expo è una Smart City costruita ex novo, e in quanto tale è stato possibile implementare soluzioni tecnologiche integrate assolutamente avanzate,  molte delle quali sono trasparenti agli occhi dei visitatori. Questa impresa, realizzata in un tempo relativamente breve, è stata possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato: sono state sfruttate e messe a sistema risorse economiche, tecnologiche, creative provenienti dal settore pubblico e da moltissime aziende, che hanno finanziato il progetto con oltre 200 milioni di euro.
Nel progettare la manifestazione sono stati definiti cinque layer tecnologici:
Energia: è stata sviluppata una Smart Grid per la distribuzione dell’energia, realizzata con le più moderne tecnologie attualmente disponibili, e un sistema di Energy Management per i padiglioni per il controllo dei carichi, l’ottimizzazione dei flussi di energia, l’integrazione degli impianti da fonte rinnovabile e la gestione dell’illuminazione. Altre aree di intervento sono il supporto alla  mobilità elettrica, con 30 stazioni di ricarica per alimentare le auto, e il sistema di illuminazione: circa 8.500 punti luce a LED integrati, attraverso sensori, nel telecontrollo della rete, e capaci di spegnersi e accendersi a seconda delle quantità di luce naturale disponibile
ICT: i servizi di telecomunicazione (fibra ottica, rete mobile di quarta generazione, Wi-Fi outdoor e indoor, cloud), e l’infrastruttura IT a supporto di servizi come ticketing, booking di eventi, pianificazione di percorsi tematici
Sicurezza: un sistema di circa 2000 telecamere (interne ed esterne) consente il controllo da un Centro di Comando e Controllo presidiato in permanenza. Si tratta di una centrale operativa a cui sono connessi tutti i partner, integrata con la città di Milano
L’esperienza di visita: con il nome di edutainment, sono stati progettati servizi di informazione e intrattenimento. Qualche esempio: totem interattivi multimediali, muri elettronici (nel padiglione 0 è stato realizzato il muro curvo dotato di display più lungo del mondo), rete digital signage, digital city app relativa non solo al sito espositivo, ma integrata con tutta la città di Milano. A questi si aggiungono il magazine digitale di Expo, con sei aree tematiche per approfondire gli argomenti collegati al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e il sito Expo worldrecipes, il grande ricettario costruito grazie al contributo di food blogger, chef, associazioni, consorzi provenienti da tutto il mondo, con relative app.
Inoltre, è stato reso possibile, per la prima volta, un virtual tour dell’Esposizione, con contenuti e funzionalità 3D innovative che permettono una esperienza “immersiva”
Servizi tradizionali, a valore aggiunto: sono innumerevoli e di segno diverso. Si possono citare le soluzioni di Near Field Communication (Nfc), per accellerare i pagamenti evitando il cash. Ma anche le prime FIAT 500  elettriche e l’intero parco macchine a basso impatto ambientale, o il Mobility Center per persone con ridotta capacità motoria. E ancora, il sistema integrato di acquisto biglietti, pagamento e riconoscimento digitale del medesimo ai tornelli. Oppure tutte le postazioni informative e con contenuti aggiuntivi, di localizzazione e di promozione di eventi.
Una tematica poco pubblicizzata, ma evidente per gli operatori, è il tema della sicurezza e della protezione da “attacchi” esterni: Expo è un obiettivo sensibile, ma i problemi e le situazioni critiche sono state risolte senza che nulla trasparisse all’esterno. Le soluzioni cluod, sviluppate da Telecom e Cisco, hanno superato un test che si è prolungato per sei mesi.

Dal punto di vista economico e culturale – nel senso più ampio del termine – Expo ha raggiunto gli obiettivi che si era data. Ma la manifestazione è stata anche un laboratorio di soluzioni per le Smart City, soluzioni che potranno essere industrializzate e replicate in altri contesti. Pensando invece al lascito di questa kermesse, tre sono le aree di interesse:
– il Centro di Comando e Controllo, che resterà alla città;
E015, un ambiente digitale di cooperazione aperto, competitivo, non discriminatorio e concorrenziale per lo sviluppo di applicazioni software integrate. Tale ambiente digitale ha favorito l’incontro tra domanda e offerta di beni e servizi da parte del sistema delle imprese a favore dei cittadini, non solo nel periodo di preparazione e di svolgimento dell’esposizione universale ma anche in seguito, secondo un modello di tipo cooperativo;
– le soluzioni espositive, come quella del supermercato del futuro, che prefigurano nuovi utilizzi delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione.

In parallelo a Expo è stato sviluppato Smartainability®. Questo progetto nasce per rispondere a domande di fondo, sui benefici ambientali, energetici, economici e sociali indotti dalle tecnologie smart, sul miglioramento delle prestazioni, sul ritorno degli investimenti in nuove tecnologie:  i ricercatori di RSE – Ricerca sul Sistema Energetico hanno ideato un nuovo paradigma di valutazione della smartness e della sostenibilità, considerate assieme. La prima prova sul campo è stata proprio quella di valutare come e quanto le tecnologie innovative, implementate nel sito di Expo2015 – inteso come un prototipo di quartiere di una smart city – consentano una maggiore sostenibilità del distretto, rispetto alle situazioni convenzionali. É una operazione che guarda avanti alle prossime due edizioni dell’Expo, ad Astana e a Dubai, e più in generale ai Paesi in rapido sviluppo come la Cina, l’India, il Brasile. 

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