Industria 4.0 tra Piano del Governo e Forum della Meccatronica

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Piano Industria 4.0: intervista a Giambattista Gruosso Professore al Politecnico di Milano

«Più che dimensione di impresa o settori, sicuramente il Piano Industria 4.0 del Governo permette ad aziende con attitudine agli investimenti e con liquidità disponibile, di fare investimenti sia nel settore della ricerca, sia nell’acquisto di beni strumentali. In questa condizione si trovano settori che vedono prospettive di produzione, che permettano di usare i beni acquistati già da subito, con il vantaggio di vederli rivalutati dal super ammortamento. Lo stesso vale per la ricerca e innovazione, che vedrà fortemente valorizzate le aziende che sapranno investire in questa direzione. Non credo che il piano favorisca o penalizzi, ma è sicuramente un cambio importante di mentalità».  È questa la prima impressione di Giambattista Gruosso, Professore al Politecnico di Milano, come Triwu l’abbiamo sentito in occasione del lancio del Piano del Governo ma anche del Forum della Meccatronica che si terrà a Modena il 12 ottobre.

Stanchi di contributi a pioggia o di progetti costruiti ad hoc attorno a potenziali finanziamenti si sceglie di orientarsi principalmente verso defiscalizzazioni, quali sono le azioni del Piano che più la convincono? E quali quelle che invece non sono state debitamente sostenute?

 «Come già sottolineato il piano contiene strumenti finanziari, più che finanziamenti, che saranno fondamentali nelle strategie aziendali per riconvertirsi verso tecnologie nuove o innovative. Il punto chiave è che non c’è bisogno di aiuti alle aziende, ma è necessario che le aziende cambino testa e tornino a investire in R&D e beni strumentali tecnologicamente avanzati, avendo come prospettiva strumenti finanziari di supporto. Esiste, secondo me, un ma. I progetti finanziati con le regole classiche hanno anche il vantaggio di creare rete e abituare le aziende a fare squadra per raggiungere prodotti e innovazioni comuni, che favoriscano le economie di scala, per cui qualche progetto pilota l’avrei finanziato. Quello che però mi piace di questa idea è il tentativo di fare dei cambiamenti strutturali soprattutto sul tema dell’innovazione e delle start up.  È un modo per mettere in circolo capitali e fare in modo che abbiano un ritorno in tempi brevi favorendo lo sviluppo di aziende ad alta vocazione all’innovazione.
Il punto chiave è che serve cambiare la cultura del manifatturiero, ma anche sviluppare nuovi prodotti che caratterizzino l’ecosistema paese anche come fornitore di tecnologie e soluzioni, spingendo gli imprenditori di lungo corso ad aiutare le aziende ad alto potenziale di successo a crescere e a strutturarsi.»

Relativamente al Piano Industria 4.0 uno dei problemi evidenziati, è che si mettono pochi soldi veri, ma appunto, solamente defiscalizzazioni. Mentre gli unici soldi veri sono messi nell’ultra banda larga: ma le imprese italiane sanno a cosa serve la banda larga? Ci sono le risorse culturali per cogliere le potenzialità che questa dischiude?

«Il tema è se il manifatturiero ha bisogno solamente di banda larga. Siamo in ritardo ed indietro questo si, ma non sono solo queste le infrastrutture da potenziare. Certamente questo permette lo sviluppo di nuovi servizi e oltre al manifatturiero promuove anche il terziario. Ma andrebbe enfatizzata meno l’equazione Industria 4.0 = digitale.»

Dal punto di vista della formazione, mancano fondi per la “ristrutturazione” delle competenze o meglio, per la costruzione di figure ponte in grado di connettere nuove tecnologie e “vecchi” macchinari operazione che potrebbe restituire competitività a PMI tradizionali e valorizzare il know how già presente in azienda. Cosa ne pensa? come Politecnico di Milano state lavorando in questa direzione? Cosa pensa del piano dal punto di vista della costruzione di competenze?

«Su questo molti atenei stanno lavorando e siamo consapevoli che sia un punto fondamentale. Vediamo che qualcosa è citato nel piano del governo ma in forma di obiettivi numerici,  e non di strategie. Per quanto riguarda il politecnico in tempi non sospetti abbiamo lanciato un master su Innovazione e Digitalizzazione per le Macchine Automatiche a dimostrazione che crediamo che questo sia un settore da valorizzare e su cui muoversi per creare una cultura nuova del manifatturiero».

Per approfondimenti:

Il 12 ottobre presso il Forum Guido Monzani di Modena si tiene il 3° Forum della Meccatronica, focus della giornata: “L’integrazione delle tecnologie, valore aggiunto per un’industria 4.0”.
Le più importanti aziende fornitrici di prodotti e soluzioni per l’automazione industriale incontrano i system integrator, i costruttori di macchine e gli utilizzatori finali, alternandosi in una serie di interventi organizzati su diverse sessioni convegnistiche volte a presentare approfondimenti tecnici in tema di motion control, robotica, software industriale, impiantistica con una particolare attenzione alla progettazione meccatronica e a tutte quelle tecnologie che si inseriscono nel paradigma di Industria 4.0.
Nell’area espositiva è possibile approfondire gli aspetti tecnologici presentati nei convegni le cui sessioni verteranno su: progettazione, produzione e prestazioni.

Contatti:

Il programma della giornata

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