Horizon 2020, SME instrument: dati ed esperienze

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I finanziamenti europei alle PMI per ricerca e innovazione: le esperienze e i dati di SME Instrument dal 2014 al 2016

Il workshop che si è tenuto a Smau Napoli 2016, “Promozione dell’innovazione e strumenti a sostegno della competitività delle PMI”, con Filippo Ammirati di EEN Enterprise Europe Network, Edoardo Imperiale di Sviluppo Campania, Marco Matarese di APRE Campania, Giovanni Mannara di IVM Tech e Gianfranco Rizzo di e-ProInn, è stata una occasione per verificare le potenzialità di SME Instrument per sostenere l’innovazione e lo sviluppo delle PMI italiane e per condividere le esperienze di imprenditori che hanno partecipato al programma.

Lo strumento, uno tra quelli previsti nel programma Horizon 2020 dedicati alle PMI, è finalizzato a favorire l’innovazione delle imprese, attraverso un processo che ha inizio da una “idea”, per arrivare la mercato.
SME instrument prevede tre fasi e altrettante modalità di supporto:
–  Fase 1 – Proof-of-concept: definizione del concetto e valutazione della fattibilità.
Finanziamento: contributo forfettario di 50.000 euro per un progetto della durata di 6 mesi.
– Fase 2: R&D, dimostrazione, prima replica per il mercato
Co-finanziamento al 70% per proposte il cui finanziamento comunitario si aggira tra 0.5 e 2.5 milioni di euro. La durata indicativa del progetto va dai 12 ai 24 mesi.
– Fase 3: Commercializzazione:
Non si prevede un finanziamento diretto ma solo un supporto nel facilitare l’accesso al finanziamento privato e a ulteriori opportunità che permettono di portare l’innovazione sul mercato e sostenerla anche nel lungo periodo.

Riguardo alla fase 1, nel periodo da giugno 2014 a luglio 2016, vediamo alcuni dati, europei e italiani:
♦ Proposte presentate: 18.485  – in Italia 3.591
♦ Proposte finanziate: 1.506 – in Italia 237
♦ % Proposte finanziate: 8% – in Italia 7%
♦ Budget: € 75.300.000 – in Italia € 11.850.000

Riguardo alla fase 2, sempre nello stesso periodo:
♦ Proposte presentate: 7.546  – in Italia 1.100
♦ Proposte finanziate: 429 – in Italia 45
♦ % Proposte finanziate: 5,8% – in Italia 4,4%
♦ Budget: € 709.096.898 – in Italia € 70.651.320

La capacità delle PMI italiane di accedere ai finanziamenti è decisamente migliorata rispetto al 2014: nei primi due momenti di presentazione delle proposte (giugno e settembre 2014) l’Italia sulla Fase 1 si è attesta  su una percentuale di successo del 4,59% contro una media europea del 6,79%.

Indubbiamente l’esperienza aiuta, e consente di evitare i principali errori, che la  Executive Agency for SMEs della Commissione Europea ha ormai codificato:
1. Troppa attenzione al progetto, all’idea, e non abbastanza al business.
2. Descrizione della PMI non adeguata e non convincente.
3. Scarsità di informazioni sulle soluzioni che possono essere in concorrenza con la soluzione proposta.
4. Livello di innovazione troppo basso, che potrebbe portare a sviluppare prodotti che già esistono sul mercato.
5. Proposta di una idea, priva di  una adeguata soluzione per la sua commercializzazione.
6. Affidarsi alla fortuna, tentando solo per tentare.

Se questa è la visione dei valutatori, a livello europeo, interessante è anche il punto di vista delle imprese, rappresentate da Giovanni Mannara di IVM Tech e Gianfranco Rizzo di e-ProInn.  Entrambi gli imprenditori hanno ottenuto il finanziamento nella Fase 1, ma non alla prima presentazione.  Entrambi hanno sottolineato come ripresentare la proposta abbia rappresentato una effettiva crescita, un affinamento dell’idea, un rafforzamento della rete di relazioni anche a livello internazionale, un miglioramento delle capacità dell’impresa di dare forma a una idea di business.
Rizzo ha segnalato la necessità di avvalersi di un supporto all’inizio del percorso e in fase di scrittura del progetto, perché questa non è una competenza interna all’impresa (il progetto è sulla mobilità); ha poi segnalato che – anche se formalmente questo non è richiesto – è molto opportuno arrivare con una partnership robusta, per coprire tutte le fasi previste, sino all’arrivo al mercato.
Mannara ha rafforzato le osservazioni di Rizzo, dichiarando che la sua impresa si è “strutturata” nel processo di presentazione e ripresentazione delle proposta,  e questo è ancora più utile delle risorse economiche ottenute. Mannara segnala la necessità che gli enti che istituzionalmente hanno come obiettivo il rafforzamento delle imprese, possano accompagnarle nello sviluppo delle relazioni, con le grandi imprese, le multinazionali, in Italia e all’estero.  Accrescere i propri contatti, ma anche la propria reputazione e la propria visibilità, è fondamentale per una PMI, e in questa direzione il fatto di aver avuto accesso a un finanziamento con SME Instrument è molto positivo.
La gara è molto competitiva, come si è visto, ma vincono i migliori.


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