Progetto “La Polveriera” di Reggio Emilia: intervista a Fiamma Degl’Innocenti

Rafforzamento dei progetti in ambito sociale, al Social Enterprise Boat Camp: l’esperienza de la Polveriera

Nel corso del Boat Camp tutti i partecipanti sono stati impegnati in otto workshop, quattro sessioni per un totale di circa dieci ore, destinati ad analizzare e rafforzare altrettanti  progetti. Fiamma Degl’Innocenti è stata la workshop leader del workshop dedicato al progetto “La Polveriera” di Reggio Emilia.

Il progetto è destinato a generare un’esperienza sostenibile di cambiamento del quartiere e della città, convertendo due fabbricati, progettati per la manutenzione di carri armati durante la seconda guerra mondiale, in un centro di servizi per la comunità e in un luogo di relazione.
Attraverso una concessione di 50 anni, con cessione del diritto di superficie, l’intero corpo dei fabbricati, riqualificato, tornerà ad essere pubblico al termine dell’affitto, con costo pari a zero per il Pubblico e un ritorno massimo per la collettività. Un bene storico (tutelato, ma caduto in disuso), torna da subito alla città, per offrire servizi, spazi verdi, aree pubbliche.

Il progetto si sta realizzando grazie alla collaborazione tra diversi attori:
1) Il Comune di Reggio Emilia, che nel 2009 ha dato vita ad un progetto di rigenerazione di uno dei quartieri cittadini, il quartiere Mirabello, dove ha sede la Polveriera.
2) Il Consorzio di cooperative sociali Oscar Romero, che è oggi il principale azionista di una società consortile di scopo costituita per gestire il progetto. Insieme al Consorzio altre cooperative sociali hanno creduto nel progetto partecipando alla società La Polveriera: Coress, Dimora d’Abramo, L’Ovile, Elfo, Anemos, Nuovo Raccolto, Il Villaggio. Insieme a loro altre imprese credono che la Polveriera possa diventare luogo di attività, incontro, sviluppo.
3) CAIRE Urbanistica, responsabile del progetto architettonico e della direzione lavori.
4) La Soprintendenza regionale ai beni culturali. Gli edifici sono sottoposti a tutela – non perché di particolare pregio ma per la memoria storica che ormai rappresentano – e il dialogo con la Soprintendenza ha rappresentato l’altro elemento di “tensione” in relazione ai vincoli funzionali rappresentati dai vincoli strutturali posti.

Il capannone B, uno dei due edifici oggetto dell’intervento, ospiterà su due piani servizi per il lavoro e la formazione, spazi commerciali dedicati a un design market, spazi laboratoriali artigianali e socio-occupazionali, spazi per la ristorazione, la sede del Consorzio Oscar Romero e di altre cooperative sociali in coworking.
Nell’altro edificio, il capannone A, sono previsti spazi di inclusione delle persone con disabilità attraverso servizi diurni e residenziali loro dedicati, spazi per servizi di mediazione sociale, culturale, penale, spazi civici a disposizione del quartiere e delle organizzazioni cittadine.

Nel corso del Boat Camp una trentina di persone, giovani, creativi, imprenditori sociali, si sono confrontati su come rafforzare il progetto, renderlo sostenibile, comunicarlo. L’esperienza è raccontata da Fiamma Degl’Innocenti.

L’intervista a Fiamma Degl’Innocenti rientra tra i servizi che Triwù ha realizzato nell’ambito del Social Enterprise Boat Camp, organizzato da Fondazione Acra, Gruppo Cooperativo CGM, OPES Impact fund, con il supporto di Enel.


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