Una opportunità per il settore agricolo e per l’innovazione delle politiche di welfare

Negli ultimi anni l’agricoltura ha assunto nuove funzioni, da quella ambientale, per la salvaguardia del territorio, a quella turistica: gli agriturismi sono strutture ricettive e di ospitalità che integrano l’offerta alberghiera di una zona, offendo anche l’emozione del contatto con la natura,  dei cicli stagionali, del consumo di prodotti dell’orto, della stalla.

Esiste però anche una funzione “sociale” dell’agricoltura, che ha a che fare con la collaudata capacità delle comunità agricole di includere, accogliere, dare peso ai contributi di uomini e donne di ogni età. Oltre alle fattorie didattiche, agli agri asili, ai campi estivi, le strutture agricole possono diventare una risorsa per le politiche di inclusione socio-lavorativa di tutti i soggetti svantaggiati e in particolare di quelli con disabilità.

Già nel 2001 il decreto legislativo 228 “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo” apriva la strada al cambiamento, introducendo il concetto di multifunzionalità dell’impresa agricola, impresa in grado di produrre non solo materie prime, ma anche beni e servizi, e tra questi servizi alla persona.

Da allora la dimensione sociale delle imprese agricole si è andata sviluppando, anche se ancora non sono disponibili dati: imprese che conducono terreni, comunità terapeutiche, aziende agricole volte alla riabilitazione e al reinserimento sociale di detenuti ed ex-detenuti, laboratori di orticoltura o di floricoltura, aziende di servizi per il verde urbano, sono solo alcuni esempi. Simmetricamente le politiche di welfare colgono nell’agricoltura sociale – intesa in senso ampio – nuove opportunità: si tratta di servizi che  contribuiscono a migliorare la qualità della vita per alcune fasce particolari della popolazione, bambini, anziani, minori a rischio, persone con disabilità.

L’obiettivo per le imprese è sviluppare attività che possano favorire l’inclusione di persone “a rischio”, senza perdere competitività economica, anzi facendo della dimensione sociale un valore aggiunto dei propri prodotti e servizi.

Per saperne di più:

  • Trailer documentario sull’agricoltura sociale: La Buona Terra.
    Prodotto dal Segretariato Sociale della RAI in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia. Il video è disponibile qui.
  • Linee guida per progettare iniziative di agricoltura sociale.
    Il volume è stato realizzato nell’ambito del progetto INEA “Promozione della cultura contadina” finanziato dal Mipaaf, coordinato da Francesca Giarè. Il testo è stato redatto da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Fattorie Sociali. Si può leggere qui.
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