Nel report dell’IEA l’analisi delle strategie di 30 città e l’individuazione delle best practices
Proprio in questi giorni è arrivata la conferma scientifica di un nesso causale tra inquinamento e insorgenza di tumore al polmone. il risultato, pubblicato su Lancet Oncology e frutto di una ricerca che ha coinvolto 300 mila persone in nove paesi, porta in primo piano le responsabilità dei decisori nel delineare progetti e linee di intervento per diminuire una delle principali cause della presenza di polveri sottili nell’aria: il traffico.
Acquisisce ancor più interesse, in questa luce, il report appena pubblicato dall’IEA (International Energy Agency): “A tale of Renewed Cities: a policy guide on how to transform cities by improving energy efficiency in urban transport systems” (“Racconto di città rinnovate: una guida decisionale su come trasformare le città migliorando l’efficienza urbana nei sistemi di trasporto pubblico”). L’IEA è una organizzazione autonoma nata per coordinare lo sforzo dei 28 paesi membri per assicurare fonti di energia affidabili e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Produce – come in questo caso – analisi, linee guida e ricerca nel campo energetico. (Qui il testo completo del report)
Il primo dato è il seguente: Il 20% del consumo energetico mondiale e il 50% del consumo di petrolio sono legati ai trasporti. Secondo una proiezione della IEA, anzi, il consumo legato al trasporto urbano (oggi il 40% del generale consumo energetico) si raddoppierà entro il 2050, a dispetto dei miglioramenti nella sostenibilità dei metodi di trasporto. Non si parla solo di inquinamento dell’aria, legato all’aumento delle emissioni, ma anche di una maggiore congestione delle strade e di una crisi dell’assetto urbanistico delle grandi città – con uno spreco immenso di combustibile e tempo.
Il report descrive le policy per affrontare il problema del traffico messe in campo da molte città, con analisi più ravvicinate della situazione di Belgrado, New York e Seul, alla ricerca di best practices replicabili e scalabili ad altri contesti urbani. Le policy analizzate sono di tre tipi: quelle mirate ad evitare certi tipi di trasporto (“avoid policies”), quelle mirate a promuovere il passaggio a mezzi di trasporto più sostenibili (“shift policies”) e quelle mirate a migliorare l’efficienza tecnica dei mezzi di trasporto esistenti (con motori più ecologici, ad esempio) (“improve policies”). Secondo il report la strategia dell’ “avoid, shift and improve” potrebbe portare a un risparmio quantificabile in 70 trilioni di dollari nella spesa per carburanti, infrastrutture e veicoli.
Sempre su questi tre assi si misurano le politiche sui trasporti delle città. In particolare il report individua e analizza le barriere da rimuovere per agevolare una mobilità sostenibile: e gli incentivi alla motorizzazione privata, da questo punto di vista, costituiscono uno dei principali ostacoli, cui si aggiungono le barriere amministrative e legali.