LombHe@t a Fa’ la cosa giusta con il riscaldaquiz

Il riscaldamento green si presenta al grande pubblico

LombHe@t, finanziato da Regione Lombardia tra i progetti vincitori del bando “Call Hub ricerca e innovazione”, ha affrontato il problema del riscaldamento ben prima degli allarmi sulle forniture, legati alla situazione internazionale. Tutti noi infatti viviamo in case riscaldate per un lungo periodo dell’anno. In Lombardia, per sei mesi gli impianti sono in funzione e sono responsabili del 36% di emissioni di anidride carbonica, utilizzando il 70% di fonti fossili.
Questa attività si può e si deve rendere più sostenibile.

Fa’ la cosa giusta! è una manifestazione nata nel 2004 da un progetto della casa editrice Terre di mezzo con la finalità di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale.

In questo contesto il progetto LombHe@t si è presentato in due modi, complementari:
– il RISCALDAQUIZ, attraverso un questionario distribuito online e presso lo stand di A2A, invitava ironicamente (ma non troppo) a verificare quanto ne sappiamo davvero di riscaldamento;
– l’incontro di sabato 30 aprile ha raccontato i primi risultati del progetto, volto alla ricerca e sviluppo di soluzioni di riscaldamento a basso impatto ambientale, per contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a migliorare la qualità dell’aria nelle città.

Iniziamo dal RISCALDAQUIZ, che poneva cinque domande, relative a transizione energetica, decarbonizzazione, caldaie tradizionali, teleriscaldamento e pompe di calore.
Nonostante i partecipanti alla manifestazione siano “naturalmente” attenti alle tematiche della sostenibilità, del clima e dell’inquinamento, la percentuale di risposte sbagliate al RISCALDAQUIZ non è stata bassa. Sulla transizione energetica, il 22% risponde infatti che porterà a macchine elettriche più veloci o a maggior calore nelle case. Per il 19% di chi ha risposto, “decarbonizzare” significa pulire i muri delle città o misurare la propria carbon footprint, ovvero stimare le emissioni di gas serra causate dai propri comportamenti.
Non sono così chiari neppure gli effetti delle caldaie tradizionali: solo il 75% risponde che inquinano più dei trasporti, in città. Il 70% sa che cosa è il teleriscaldamento, ma il 12% risponde che è un sistema di riscaldamento diffuso con le teleferiche in zone montane. Sulle pompe di calore, risposta corretta per il 93% dei partecipanti al quiz, ma le alternative alla risposta esatta erano davvero improbabili, venivano ad esempio definite come un pallone aerostatico che accumula calore.

Durante l’incontro del 30 aprile i benefici di un riscaldamento green sono stati spiegati con grande chiarezza, suscitando richieste di informazioni e osservazioni.
In sintesi, nel progetto LombHe@t, A2A per il teleriscaldamento utilizza il calore “di scarto” da un impianto industriale di San Donato, immettendolo in rete attraverso una stazione di recupero e un sistema di tubazioni “smart”. La buona notizia è che uno studio effettuato da Fondazione Politecnico di Milano nel corso del progetto mostra come in Lombardia ci sia grande disponibilità di calore “di scarto” di provenienza industriale, per circa 22 TWh. Se a questa disponibilità sommiamo quella degli impianti a biogas, depuratori, termovalorizzatori e impianti termoelettrici si arriva a 49 TWh, circa il 73% della domanda termica. Si tratta di calore che andrebbe perso.
Sulle pompe di calore, le ricerche di Ariston Group sono state finalizzate ad aumentare l’efficienza delle pompe di calore elettriche: il COP – Coefficiente di Performance – stagionale di una buona pompa di calore è intorno a 4, ovvero per ogni unità di energia elettrica si producono 4 unità di energia termica. Le pompe di calore realizzate con LombHe@t hanno un COP stagionale superiore a 5. Questo tipo di pompe di calore è molto efficiente nei nuovi edifici, ben isolati, con un sistema di riscaldamento a pannelli dove circola acqua calda, ma non caldissima.
E per i vecchi edifici con i termosifoni? La pompa di calore ad attivazione termica (TDHP) sviluppata con LombHe@t consente l’utilizzo di energie rinnovabili; è efficiente energeticamente anche con alto “Thermal lift” (quindi in presenza di radiatori); ha ridotti costi di esercizio e buona affidabilità; è silenziosa; produce basse emissioni; è compatibile con i gas verdi.
Anche per il riscaldamento un futuro più green si avvicina….


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>>>LOMBHE@T

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