Coniugare estetica ed etica, questa la missione del fotoreporter del nuovo millennio

Sabato 28 maggio 2016, appuntamento al porto di Civitavecchia. Al Centro Congressi della Capitaneria di Porto si raccoglie una moltitudine di persone di tutte le età, che condividono l’obiettivo di avviare, concretizzare, rafforzare imprese con una forte valenza sociale. E’ un primo momento di incontro con Marcello Carrozzo, “storyteller”, cantastorie, viaggiatore, sognatore, che poi accompagnerà il Social Enterprise Boat Camp sul Mediterraneo.

Come richiamato dai saluti iniziali, il Mediterraneo del Boat Camp è un luogo simbolico, di incontro tra persone e di scambio tra culture, di crescita, di rafforzamento di idee e di progetti. E’ anche uno spazio alla ribalta della cronaca, dove si incrociano speranze e drammi,  sofferenze e gioia, lutti e rinascite.
Ne è testimone Marcello Carrozzo, che presenta le fotografie scattate al seguito delle unità della marina italiana, sulle rotte dei barconi dei migranti. L’impatto con la sua fotografia  è intenso e rimanda con forza al grande compito e ai bisogni a cui l’imprenditore sociale deve rispondere. Ognuno con la visione,  le idee,  i talenti, i mezzi e gli strumenti che si trova a disposizione: Marcello Carrozzo l’ha fatto, nei paesi vicini e lontani, con la sua camera. E nella intervista che abbiamo fatto a bordo, ci racconta in che modo.

L’intervista a Marcello Carrozzo rientra tra i servizi che Triwù ha realizzato nell’ambito del Social Enterprise Boat Camp, organizzato da Fondazione Acra, Gruppo Cooperativo CGM, OPES Impact fund, con il supporto di Enel.


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Social Enterprise Boat Camp
Pagina FB di Marcello Carrozzo

 

 

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