Orchid, dalle orchidee la casa del futuro

Dalla tradizionale coltivazione delle orchidee uno spunto per il team taiwanese. La casa del futuro, secondo i progettisti, potrebbe produrre 987 gigawatt-ora all’anno e raccogliere 20,44 tonnellate di acqua piovana

La tradizionale coltivazione delle orchidee in serra ha dato lo spunto per la progettazione di Orchid la casa pensata dalla National Chiao Tung University di Taiwan per il Solar Decathlon Europe 2014.
Il team dei progettisti poi, non ha fatto molta fatica a rispondere alle sfide poste dal comitato organizzatore di Parigi dal momento che sono perfettamente allineate a quello che è il clima di Taiwan caratterizzato da estate calde e inverni umidi. inoltre, già dal nome Orchidea il progetto sottolinea l’intenso legame con la natura tipico di una certa cultura orientale; infatti, la casa si ispira alla struttura dal processo della fotosintesi che soddisfa la necessità di acqua ed energia di tutta la pianta.

I pannelli solari, un sistema fotovoltaico BIPV (building integrated photovoltaic), come le foglie, cattureranno l’energia necessaria immagazzinandola in apposite batterie e convertendola a seconda delle necessità in acqua calda distribuita attraverso un sistema di riscaldamento integrato alla pavimentazione con pannelli radianti (il sistema linfatico), l’acqua piovana, inoltre, sarà raccolta e convogliata all’interno della struttura evitando qualsiasi tipo di spreco.
Non solo, ma il meccanismo attraverso il quale l’acqua viene recuperata e raccolta, svolge una parte attiva nel processo estivo di raffrescamento aiutato da un terrazzo ricoperto di piante alimentate con l’acqua proveniente dall’impianto di riciclo integrato. Secondo le analisi dei progettisti la casa potrebbe proporre fino a 987 gigawatt-ora all’anno e raccogliere 20,44 tonnellate di acqua piovana riducendo l’impatto sul sistema fognario mantenendo la casa fresca e alimentando la vegetazione che la circonda.


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