Oro verde: dalla tutela ambientale all’alimentazione, alghe per tutti gli usi

Intervista a Gioele Capillo dell’Università degli Studi di Messina

Cosa hanno in comune le alghe, l’industria alimentare e la depurazione delle acque di scarico? Una ricerca dell’Università degli Studi di Messina, che ha messo a punto una strategia per incrementare e migliorare la crescita di un’alga, la Gracilaria gracilis, presente nel lago salmastro di Ganzirri, vicino a Messina. L’obiettivo dello studio è duplice. Da un lato i ricercatori puntano a sfruttare le alghe per l’estrazione dell’Agar, un polisaccaride usato come agente gelificante in svariati settori industriali, compreso quello alimentare (per esempio nella produzione di succhi di frutta, formaggi, yogurt…). Dall’altro, il team mira a progettare delle vasche – da posizionare alla confluenza degli scarichi degli impianti di acquicoltura –  in cui fare crescere le alghe per depurare le acque di scarico. La produzione di inquinanti, come nitrati e fosfati, viene infatti abbattuta grazie alla presenza delle alghe, che usano queste sostanze come nutrienti per la propria crescita.

Nell’ambito di LET’S 2014, un convegno svoltosi a Bologna sullo stato della ricerca scientifica e dell’innovazione in Europa, Michele Manghi ha intervistato Gioele Capillo dell’Università degli Studi di Messina, che ha illustrato questo studio.


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Università degli Studi di Messina

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