Dai sensori per ottimizzare la produzione a quelli per aumentare la sicurezza dei lavoratori in impianto: ecco come ha interpretato la rivoluzione 4.0 Smart Track, start up genovese
La sicurezza sul lavoro è spesso considerata una esternalità positiva del mondo definito come industria 4.0. Si punta sull’ottimizzazione, sul miglioramento e lo snellimento dei processi, spesso sul mutamento dei modelli di business, ma di rado si punta sulla sicurezza come focus primario.
C’è chi lo fa come Comau sensorizzando i propri robot o costruendo delle sorte di gabbie virtuali che allarmano o fermano automaticamente lo strumento una volta che qualcuno infrange queste “pareti” immateriali.
Altro trend è quello relativo al monitoraggio degli spazi interni: in parte viene utilizzato per velocizzare la manutenzione interna e/o la localizzazione degli oggetti (lo sta facendo con una metodologia molto interessante GiPStech start up calabrese e, con scopi diversi più relativi all’analisi quantitativa dei dati, Measurence, un’altra start up italo-americana).
Smart Track, una start up genovese, ha interpretato i trend, analizzato il problema della sicurezza sul lavoro e lo ha connesso con la mappatura degli spazi interni e con la capacità di individuare lavoratori in difficoltà e/o situazioni di emergenza.
Il risultato è una piattaforma IoT costruita per connettere lavoratori in modo da riuscire a gestire in automatico emergenze per sapere dove si trova effettivamente la persona e gestirne nel migliore dei modi il soccorso.
Il presupposto, come detto, è la realizzazione di una mappatura degli interni degli stabilimenti ottenuta, in questo caso, attraverso una rete di sensori che comunicano con altri indossati dai lavoratori, sensori che si attivano solamente in caso di emergenza (in modo da non tracciare i lavoratori e non infrangere la loro privacy).
Per saperne di più al 4T di Jacobacci & Partners abbiamo intervistato Saverio Pagano CEO di Smart Track.