Scaffali intelligenti e tanti dati per contrastare lo strapotere delle vendite online. Ecco le soluzioni offerte da due start up
La concorrenza dell’online sta mettendo sempre più sotto pressione la grande distribuzione organizzata e più in generale il mondo del retail.
Si sta però lavorando ad alcune nuove tecnologie in grado di aumentare l’appeal dei grandi Mall agendo a 360 gradi. Le idee sono tante e diverse, alcuni pensano di costruire delle serre idroponiche sui tetti dei supermercati, altri le serre le mettono direttamente dentro degli specifici reparti. Poi ci sono strumenti per quantificare il numero di persone che guardano una certa vetrina, entrano dentro un negozio e ne monitorano percorso e permanenza metro per metro.
A Smau è stata presentata Hooro una start up italiana che punta a rendere intelligenti gli scaffali con una semplice azione di retrofitting. Gli scaffali possono essere, infatti, ricoperti da una superficie connessa che monitora lo stato delle merci e in particolare di ogni prodotto esposto.
La superficie infatti è collegata a un software che tiene conto di tutte i prodotti tolti dallo scaffale, ma anche di quelli che ogni cliente ha preso in mano e poi riposto, magari dopo aver letto l’etichetta. In questo modo la quantità di dati a disposizione del retailer aumenta in maniera esponenziale ed è come se corrispondesse ai carrelli riempiti e mai comprati dello shopping online. Inoltre si può monitorare in tempo reale lo stato degli scaffali (e delle vendite) andando a riposizionare la merce in caso di necessità.
Un’altra idea legata agli scaffali e in particolare ai prezzi e alle scadenze dei prodotti è stata progettata da Wasteless, una start up israeliana scelta tra quelle che andranno a far parte del nuovo Foodtech Accelerator coordinato da Officine Innovazione, la startup innovativa di Deloitte.
Nel caso di Wasteless il protagonista è un algoritmo di intelligenza artificiale che modula in tempo reale il prezzo dei prodotti sugli scaffali in funzione della data di scadenza del prodotto. I vantaggi, almeno in teoria, dovrebbero essere notevoli, abbattere gli scarti e aumentare i profitti rendendo più appetibili (abbassando i prezzi in tempo reale) i prodotti con le scadenze più prossime.