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Il III Congresso nazionale organizzato da WIS – Women in Surgery Italia a Verona porta a sintesi l’esperienze professionali e decide i progetti per il futuro

Il congresso è un appuntamento annuale per confrontarsi e fare il punto su lavoro e carriere delle donne in chirurgia.
I temi emersi sono molti, dalla necessità di trovare un bilanciamento tra tempi familiari e tempi professionali, alla ricerca sui fattori che incidono nella scelta del chirurgo di riferimento, dal problema dell’accesso delle donne agli studi STEM (Science, Technology, Engineering e Math) al “soffitto di cristallo” che è sempre ben saldo nell’area medico chirurgica, come del resto in tutta la società.
Secondo Isabella Frigerio, Presidente di WIS Italia, le donne iscritte alle facoltà di medicina e in chirurgia sono in aumento, ma il lavoro delle donne è ancora discriminato sia nelle modalità di accesso che per le opportunità di carriera. Per questo è necessaria una associazione come WIS, che mantenga anche rapporti a livello internazionale.
Giulia Armatura, Chirurgia Generale nell’Azienda Ospedaliera dell’Alto Adige, sede di Bolzano, ha presentato i dati di una ricerca sui fattori che possono influenzare il paziente nella scelta del chirurgo di riferimento presso l’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda.
Il questionario è stato somministrato a cento pazienti ed è emerso che, nella maggioranza dei casi, il genere dello specialista è indifferente (82%) per i pazienti. Nella metà dei pazienti lo è anche l’età. Vi sono comunque alcuni ambiti in cui il paziente si trova a suo agio maggiormente con chirurghi del suo stesso genere (proctologia, urologia, ginecologia, senologia). La maggioranza dei pazienti comunque è convinto che il genere del chirurgo non influenzi la capacità o l’attitudine allo svolgimento della sua professione. Troviamo però una certa quota (41%) che preferirebbe essere curato da uno specialista tra i 40 e i 60 anni. La metà dei pazienti si fida di specialisti con almeno 5-10 anni di esperienza. Più della metà dei pazienti (55%) conosce lo specialista da cui verrà trattato e lo ha scelto per la sua reputazione, perché è già stato curato da lui o per la reputazione dell’ospedale. La maggioranza dei pazienti è disposto ad aspettare da 1 settimana (un terzo) a 1 mese (un quarto) per la visita e leggermente di più per l’intervento eseguito dallo specialista di cui si fida. La scelta della struttura ospedaliera in cui farsi operare è stata dettata spesso da precedenti esperienze (positive) nella stessa struttura, dal consiglio del curante (un terzo) o di conoscenti; per un terzo dei pazienti il criterio è la vicinanza alla struttura stessa.
La giornata prevedeva due sessioni: nella prima la presentazione di dati nazionali e internazionali; nella seconda un focus sulle più rilevanti campagne e iniziative di sensibilizzazione per avvicinare le studentesse alle discipline scientifiche STEM.

L’Associazione WIS Italia assegna ogni anno un premio. Il progetto vincitore è SPIDERweb (Surgical Platform for Ideas, Development and EmpoweRment) ovvero una piattaforma innovativa che incentiva il networking e l’interazione con i social e rappresenta un’utile area di condivisione di idee e competenze online tra chirurghe appartenenti a realtà differenti. Il premio, una borsa di studio per frequentare gratuitamente un corso di chirurgia epatica avanzata presso la Scuola di formazione di chirurgia mini-invasiva del fegato organizzato dall’Associazione IGoMILS (Italian Group of Minimally Invasive Liver Surgery) è stato assegnato alla dottoressa Daunia Verdi.
Tra i progetti per il futuro, WIS Italia ha realizzato uno studio con un questionario rivolto ai pazienti, i cui risultati saranno pubblicati nel 2019 e sarà realizzata anche una Survey sul Gender Gap in Chirurgia.


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WIS -Women in Surgery Italia

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